Bevilacqua Pierantonio

Profilo artistico di Pierantonio Bevilacqua - Rassegna critica

Pierantonio Bevilacqua non ha paura dei "calchi", della ripetitività dei temi.

Ha un gusto sottile per il colore, la capacità di chiudere l’immagine con pochi elementi (anch’essi desunti dalla realtà quotidiana, e pure abilmente trasfigurati), ritmando i colori su registri accorti ...

Insomma un artista ricco di problemi, che domanda a sé stesso soluzioni di immagini tutte proprie della fantasia.(1978) Neri Pozza

Il fondamento della pittura di Pierantonio Bevilacqua sta nell’assoluta pregnanza del colore, che dà significato all’esperienza visiva, interpretandone i tempi e i modi attraverso i ritmi e le scansioni della rappresentazione. (2003)

L’intervento di segni, solchi ed impercettibili lacerazioni sulle superfici connota inoltre i suoi lavori di valenze linguistiche personali, con qualche accattivante mutevole rimando simbolico. (2008)

È questa infatti una pittura che non cessa di interrogarsi, su se stessa e sui propri mezzi, e pertanto anche l’indagine è utile proceda per quesiti, con la stessa perseveranza, direi umiltà, che anima l’autore. (2009) Resy Amaglio

La forza del suo saper comunicare col linguaggio della pittura risiede nei colori: talvolta atmosferici, tal altra cerebrali, ma più di frequente terrestri come è nella sua peculiarità di rabdomante di materiali trovati anche molto lontano e trattati come lui solo sa fare .Pittore sensoriale e intellettuale al tempo stesso, ci fa pure capire che per lui fare arte è anche un modo per segnalare la nostra collocazione in un universo più vasto, incredibilmente ancora misterioso e in continua trasformazione. (2014) Marica Rossi

E’ un percorso che porta Bevilacqua ad esprimersi in un contesto materico attraverso segni e calligrafie legati alle problematiche sociali che egli avverte in modo significativo ed urgente.

Le grafie su muri calcinati ci suggeriscono in modo espressivo la minaccia di un futuro incerto, soprattutto per le nuove generazioni e la prospettiva di un mondo dominato, senza che l’uomo possa esprimere la sua volontà che necessariamente è nelle mani di una unica entità. Pasolini indicava nella dittatura del consumismo il male da combattere per salvare l’identità dell’uomo e la pittura di Bevilacqua sottolinea i valori di quel messaggio.

Dalla calligafria materica fatta di segni in movimento emergono reminescenze di alfabeti arcaici, reinventati , miticizzati, che però hanno la pretesa di rappresentare l’uomo libero , consapevole, responsabile non dominato incosapevolmente, artefice della propria volontà. (2016) Il Giornale di Vicenza

Pierantonio Bevilacqua vive e lavora a Vicenza, viale S.Lazzaro 24

Cell. 347 0838698

www.pierantoniobevilacqua.it

pierantonio_bevilacqua@yahoo.it